Con la comparsa del SARS-CoV-2 si sono diffuse due epidemie: una sanitaria ed una informativa. Il virus ha generato un’infodemia senza precedenti, contribuendo ad instaurare un clima di forte incertezza. L’informazione, massiva e ridondante, è stata efficace vettrice anche di propaganda, su scala globale, ad opera di attori statali e non statali. Un vero e proprio atto ostile in cui non è prevista violenza fisica, ma gestione sistematica dell’informazione mediante la manipolazione della sfera cognitiva. Per questo motivo, l’adozione di un atteggiamento di analisi critica attiva da parte di cittadini ed istituzioni e altresì l’implementazione di politiche comuni a livello internazionale potrebbero, indubbiamente, facilitare il contrasto alla guerra cognitiva (c.d. cognitive warfare) e dunque limitarne gli effetti disastrosi.